Visita dal dottore.
Cercai solo il mio piacere, sdraiata su quella poltrona dove i miei umori e la sua saliva si mescolavano.
Venni, venni e venni ancora.
Poi, appagata, mi venne il rimorso.
Pensai a lui con il cazzo gonfio ancora pulsante nei pantaloni e gli dissi: “Ora tocca a te”.
Mi alzai in piedi, malferma sulle gambe, e gli slacciai cintura e calzoni abbassandoli, mi sbarazzai anche dei boxer e vidi per la prima volta quello che a buon diritto si può definire un gran bel cazzo.
Ne avevo visti più lunghi.